Lei ha un nome strambo, si chiama Gi. E non è l’unica stranezza della sua vita. Ha imparato a farci i conti fin da bambina, sul bagnasciuga di un mare che ha moti di tempesta che aggrediscono i pensieri. Ha quasi quarant’anni e molti desideri ai quali non intende rinunciare, non intende rimandare nulla. È stata sua nonna Coralla a insegnarle che ogni domani comincia già oggi. Gi ha passato l’infanzia al suo fianco dentro una piccola biscotteria piena di racconti e di profumi, di sapori irripetibili. Lì ha conosciuto il profilo di molti sogni e ha imparato che il coraggio è sottile e resistente come i fili della seta. Diventare madre: le piacerebbe. Anche se non ha un compagno, anche se non ne vuole uno. Nonna Coralla, nel ricordo, illumina il percorso che la porterà a tentare una maternità scelta, meditata, a tratti spericolata. La storia di due donne – e il corollario di tutte le altre che le accompagnano – in un intreccio di cuori che battono all’unisono per scardinare retaggi, canoni e regole che vorrebbero mettere a tacere desideri e ambizioni di una donna, ieri come oggi. Mondi e lingue differenti, atmosfere che però finiscono per ricongiungersi e completarsi. Gi scoprirà così che ogni mistero si veste di luce, prima o poi. E che l’amore ha facce impreviste e sconcertanti come il verde delle piante carnivore.