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VISITE NOTTURNE

di Stefano Simoncelli

Alcune cose che davano senso alle strade
dove ci abbracciavamo si sono nascoste
da un’ altra parte per non guardarmi.

Penso alle luci soprattutto e all’ombra
di mio padre che zoppica tornando a casa
inseguito da uno spropositato senso di colpa

che ho ereditato e come gli somiglio nella tosse,
nel respiro affannato per le troppe sigarette
perdendomi nel giro largo delle osterie

scomparse tra il mercato ittico e le darsene.
Cosa vedi adesso? Immagino giardini
o parchi senza nome dietro al cielo

dove non piove mai, non nevica

e qualcuno che si è addormentato
sfinito sulla rugiada di una panchina.​