Alcune cose che davano senso alle strade
dove ci abbracciavamo si sono nascoste
da un’ altra parte per non guardarmi.
Penso alle luci soprattutto e all’ombra
di mio padre che zoppica tornando a casa
inseguito da uno spropositato senso di colpa
che ho ereditato e come gli somiglio nella tosse,
nel respiro affannato per le troppe sigarette
perdendomi nel giro largo delle osterie
scomparse tra il mercato ittico e le darsene.
Cosa vedi adesso? Immagino giardini
o parchi senza nome dietro al cielo
dove non piove mai, non nevica
e qualcuno che si è addormentato
sfinito sulla rugiada di una panchina.