Castelvecchi arriva in libreria con un nuovo titolo che appassionerà non solo i lettori ma anche i cinefili che in questi giorni siedono nelle sale per apprezzare il nuovo film di Cristopher Nolan.
Il protagonista è Robert Oppenheimer e a scrivere di lui è Jeremy
Bernstein, Professore emerito di Fisica presso lo Steven Institute of
Technology di Hoboken, New Jersey e prestigiosa firma del New Yorker.
Il lavoro dell’autore nasce dalla sua ossessione nei
confronti della figura controversa del fisico e gli ci sono voluti cinquant’anni
per scrivere di lui. Oppenheimer fu il primo responsabile della bomba
atomica e scriveva poesie. Sarebbe potuto arrivare al Nobel, ma la sua tendenza
ad auto-sabotarsi finì per rovinargli la carriera. Bernstein riprende il
dialogo con questo personaggio inspiegabile – che dalla pagina sfugge in mille
direzioni – molto tempo dopo aver seguito le sue lezioni, preso il treno con lui,
frequentato le stesse feste. A partire dalle domande che in vita, col suo
carattere intrattabile, avrebbe certamente sviato: sentiva ancora di avere «le
mani sporche di sangue» per Hiroshima e Nagasaki? Come si ritrovò «a flirtare
con il Partito Comunista», trovandosi poi vittima della caccia alle streghe
dell’FBI? Come spiegava i «suoi sentimenti ambigui sull’essere ebreo»? Il
ritratto è quello di un uomo così tormentato che «ci si meraviglia di come
abbia potuto fare scienza».
Ma le corde toccate da Bernstein appartengono a un
mistero più profondo: possiamo davvero conoscere gli altri e noi stessi, o
siamo destinati a convivere con l’enigma? «Con Oppenheimer non c’è mai fine a
niente».
Inserito nella nuova collana scientifica Qbit, diretta da
Giuseppe Mussardo, “Oppenheimer. Ritratto di un enigma” prenderà posto negli
scaffali delle librerie accompagnato da un altro titolo “Maksimovic. La storia di
Bruno Pontecorvo”. A mettersi sulle sue tracce di uno dei più grandi scienziati
al mondo, scomparso in circostanze misteriose, è proprio Mussardo, Professore
ordinario di Fisica teorica alla Scuola Internazionale Superiore di Studi
Avanzati di Trieste (SISSA) all’attività di ricerca scientifica affianca da
sempre la passione per la storia della scienza. Autore di documentari e libri divulgativi
su grandi scienziati e importanti temi scientifici, ha sceneggiato il
film-documentario Maksimovic. La storia di Bruno Pontecorvo (2013),
vincendo il Gran Premio della Giuria come miglior documentario scientifico
all’International Scientific Film Festival (2014).