La conca buia - nottetempo

La conca buia - nottetempo

  25 ottobre 2023

La conca buia - Claudio Morandini

Un ritorno alla montagna e alle aspre contraddizioni che la caratterizzano

Il 13 ottobre “La conca buia” (Nottetempo) è uscito in libreria. Claudio Morandini ritorna alla montagna e alle aspre contraddizioni che la caratterizzano, rendendola questa volta teatro di una storia amara, ma condita di pungente e irresistibile ironia.

Lo abbiamo intervistato in occasione della quarta tappa del suo tour di presentazioni alla libreria Verso di Milano.



La montagna descritta nel tuo romanzo sembra lontana dalla narrazione bucolica a cui siamo abituati (fuga dalla città, aria buona, tempo lento) ma si avvicina più alla durezza del quotidiano. Che tipo di paesaggio volevi narrare?

«Sto cercando di raccontare una montagna insolita, una montagna che non corrisponda esattamente alla realtà e allo stesso tempo non sia quella facile, accomodante, piacevole che si trova in tanta letteratura di montagna. Mi piace esplorare un mondo in cui la montagna in un certo senso respinge l’uomo o lo fa sprofondare.»

La grottesca campagna elettorale pone al centro le relazioni tra persone con tutte le loro ipocrisie e falsità. Si tratta di un libro che parla direttamente a noi? Al nostro modo di stare al mondo?

«Sì, un certo senso sì. Ho voluto lavorare su alcuni aspetti che il contesto politico esalta ma che in realtà ci sentiamo dentro. L’opportunismo, l’infantilismo, l’atteggiamento vendicativo, il ricorso a falsi miti legati alla tradizione. Si tratta proprio di questo, in fondo ce lo portiamo dentro tutti.»

La conca buia – che dà il titolo al tuo romanzo – è un luogo che cambia in base a chi la osserva. Che ruolo svolge?

«La conca buia è un piccolo luogo nascosto e protetto nel quale il protagonista da bambino si rifugia e si salva. Il fatto che sia buia è l’aspetto più importante, tant’è vero che da adulto poi il protagonista cercherà lo stesso buio, lo stesso silenzio, la stessa protezione in altri posti: negli angoli, nei vicoli bui solitari della città di cui è sindaco e in altri luoghi ancora.»

Una figura interessante del romanzo è Leda, la figlia di Franco. Qual è il suo compito?

«Leda è l’interlocutrice del protagonista, della voce del protagonista. È colei che ascolta e che sa aiutare. È disinteressata, è buona, non è opportunista quindi si differenzia rispetto alle generazioni precedenti e allo stesso tempo è l’unica in grado di fuggire da quell’ambiente nel quale invece il padre sindaco, ma anche il nonno sono rimasti drammaticamente e comicamente impantanati.»

Per restare aggiornato sulle tappe del tour dell’autore nelle librerie visita la pagina Instagram di Nottetempo.